Esigenze di sicurezza stradale impongono di non procedere alla loro distruzione. In gioco migliaia di vite umane.
I “Tutor” presenti sulle autostrade italiane non possono essere distrutti e le prefetture devono intervenire per garantire il loro funzionamento fino a che i gestori stradali non li avranno sostituiti con i nuovi strumenti annunciati. Lo afferma il Codacons, che scende in campo a tutela della sicurezza stradale.
Presentiamo oggi stesso una diffida al Ministero dei Trasporti e ai Prefetti dei territori dove sono installati i Tutor, chiedendo di procedere con urgenza alla loro requisizione allo scopo di evitarne la distruzione disposta dalla Corte d’Appello di Firenze. Un provvedimento d’urgenza e temporaneo, applicabile fino a sostituzione degli apparecchi con quelli di nuova generazioni annunciati dai gestori autostradali, che si rende necessario per garantire la sicurezza stradale e salvare migliaia di vite umane. Il Tutor infatti ha abbattuto del 70% il numero di morti sulle autostrade e l’esigenza di salvaguardare la salute umana è prioritaria rispetto agli interessi economici dei privati.
Leggi vigenti prevedono esproprio anche per brevetti in caso di pubblica utilità.
Per tale motivo il Codacons chiede oggi alle istituzioni competenti di non interrompere il servizio di controllo della velocità sulle autostrade e di requisire tutti i Tutor presenti sulla rete applicando le disposizioni del DPR n. 327 del 2001 secondo cui si può procedere all’esproprio di un bene mobile nel caso in cui si configurino esigenze di pubblica utilità. Lo stesso brevetto del Tutor può essere espropriato dallo Stato in base all’art. 60 del Regio Decreto n. 1127del 1939 che afferma “I diritti di brevetto possono essere espropriati dallo Stato nell’interesse della difesa militare del Paese o per altre ragioni di pubblica utilità”.
Fonte Codacons
Tutor sicurezza stradale Tutor sicurezza stradale Tutor sicurezza stradale