Le ordinanze contro la prostituzione in strada varate da alcuni sindaci italiani finiscono al vaglio del Ministero per le pari opportunità. Il Codacons ha infatti presentato un esposto in cui si chiede l’intervento della Ministra Elena Bonetti e una modifica sostanziale delle stesse ordinanze, che potrebbero risultare discriminatorie e offensive per le donne.
Presentato esposto al Ministero per le pari opportunità contro comuni di Terni, Fermo, Padova e Massa ordinanze contro prostituzione
“Si apprende che a Terni, il sindaco Leonardo Latini avrebbe introdotto il divieto per le donne di indossare minigonne o scollature eccessive – spiega il Codacons – il provvedimento in questione, così come riportato da diversi articoli stampa, non sarebbe tuttavia l’unico in Italia: anche i sindaci di Fermo, Padova e Massa avrebbero varato ordinanze analoghe a quella di Terni”.
Provvedimenti che sembrerebbero equiparare un abbigliamento che espone il corpo femminile, come una minigonna o una scollatura, all’attività di prostituzione.
“Il ruolo della donna all’interno della società è da sempre stato un tema fortemente sentito e che ha segnato intere epoche di lotte e rivoluzioni – scrive il Codacons nell’esposto – l’arrivare a creare allusioni all’interno di un’ordinanza che, fondamentalmente, è orientata verso altre ragioni, potrebbe generare – o, come nel caso che qui ci occupa, ha generato – una vera e propria insurrezione popolare di colore rosa. Portare ad una modifica di questa ordinanza renderebbe certamente valido e corretto il principio posto alla base della stessa”.
Per tali motivi il Codacons ha chiesto al Dipartimento per le pari opportunità, in persona del Ministro Elena Bonetti, di avviare un’attenta attività di controllo e verifica in relazione ai fatti esposti, al fine di portare le giunte comunali ad apportare le più opportune modifiche alle ordinanze che risultano offensive e discriminatorie per le donne.