Per obbligare Ente a fornire il numero dei soggetti positivi deceduti in casa
Giovedì 16 aprile la sezione I quater del Tar Lazio (presidente Mezzacapo, Relatore Andolfi) deciderà sul ricorso promosso dal Codacons volto ad obbligare la Protezione civile a fornire, nel corso delle conferenze stampa quotidiane, il numero di soggetti positivi al coronavirus deceduti all’interno delle proprie abitazioni e al di fuori delle strutture sanitarie. Coronavirus ricorso Codacons Protezione Civile
Come noto l’associazione aveva presentato nelle settimane scorse formale istanza alla Protezione civile, ritenendo indispensabile fornire alla collettività il dato richiesto, considerato che molti cittadini positivi al coronavirus non si sottopongono alle necessarie cure presso gli ospedali, nella errata convinzione di poter curare da soli la malattia. Questo avviene proprio perché non è ad oggi noto il numero di contagiati che muoiono all’interno delle proprie abitazioni, e senza tale indicazione una moltitudine di positivi rimane in casa – col rischio di contagiare i propri familiari – e ricorre alle cure ospedaliere solo quando si presentano sintomi gravi, spesso troppo tardi.
Anche il Consiglio di Stato con il decreto n. 1841/2020 ha ritenuto tali dati utilissimi scrivendo testualmente:
“Considerato inoltre che i dati aggiuntivi richiesti sarebbero sicuramente utili ai fini di un quadro conoscitivo per i cittadini ancora più dettagliato;
La Protezione Civile peraltro, non può che auspicare fortemente questo Giudice, avrà certamente modo di considerare, con ogni mezzo possibile compatibile con modalità e tempi dell’emergenza, anche tali auspicati elementi conoscitivi, al fine di valutarli per ciò che è il reale, primario interesse generale odierno: il contrasto e la riduzione del contagio e l’adozione delle terapie necessarie”. Coronavirus ricorso Codacons Protezione Civile
A tale richiesta l’ente aveva opposto un totale rifiuto, che ha portato l’associazione a ricorrere al Tar del Lazio, con i giudici che GIOVEDI’ saranno chiamati ad esprimersi sulla questione.
“Il dato sul numero dei deceduti in casa, in base anche a quanto richiamato nella memoria depositata dall’Avvocatura generale dello Stato il 10 aprile u.s., è nel pieno possesso delle amministrazioni resistenti le quali pertanto non possono sottrarsi dal comunicarlo ai cittadini – scrive il Codacons nella memoria depositata al Tar – Tale dato risulta rilevantissimo poiché i cittadini, in base alle informazioni diffuse sino ad oggi, non comprendono come sia possibile che nonostante diminuiscano gli accessi alla terapia intensiva i morti non diminuiscono. Dinanzi a tale discrepanza i cittadini debbono poter capire se ciò è collegato alla mortalità a domicilio. Non vi sono altre spiegazioni e di ciò non si possono non domandare i dovuti chiarimenti alle P.a. resistenti”.
La posizione della Protezione Civile finisce al vaglio della Procura della Repubblica
Intanto la posizione della Protezione Civile a sostegno del proprio diniego finisce all’attenzione della Procura della Repubblica di Roma, poiché nella sua memoria difensiva l’ente sostiene falsamente che il dato richiesto non sia in possesso del Dipartimento, dato che si potrebbe facilmente ottenere sottraendo al numero dei deceduti giornaliero quello dei morti registrati all’interno delle strutture sanitarie. Coronavirus ricorso Codacons Protezione Civile
Fonte Codacons