Rifiutano di rimborsare cittadini. Imposizione voucher è pratica commerciale scorretta, autorità apra istruttoria
La questione dei rimborsi per viaggi e pacchetti vacanza annullati a causa del coronavirus finisce oggi al vaglio dell’Antitrust. Il Codacons presenta infatti un esposto chiedendo di aprire una istruttoria per pratica commerciale scorretta contro agenzie di viaggi, tour operator alberghi e strutture ricettive che, negli ultimi giorni, stanno negando agli utenti la restituzione di quanto pagato per viaggi cancellati. Coronavirus Codacons esposto
In questi giorni siamo sommersi dalle richieste di aiuto dei consumatori che hanno subito la cancellazione delle partenze a causa dell’emergenza in corso ma non sono riusciti ad ottenere la restituzione di quanto pagato – spiega il Codacons – Questo perché agenzie e tour operator hanno interpretato a loro vantaggio quanto disposto dal Governo col Decreto-legge 2 marzo 2020, n. 9, laddove prevede per i pacchetti vacanza annullati che: “il rimborso può essere effettuato anche mediante l’emissione di un voucher di pari importo da utilizzare entro un anno dall’emissione”. La stessa politica viene seguita anche da alberghi e strutture ricettive in tutta Italia. Coronavirus Codacons esposto
Migliaia di utenti stanno ricevendo in queste ore proposte di voucher a titolo di rimborso, ma la scelta sulla forma di ristoro – che sia voucher, rimborso in denaro o viaggio alternativo – spetta unicamente al consumatore, in base all’art. 41 del Codice del turismo secondo cui “In caso di circostanze inevitabili e straordinarie verificatesi nel luogo di destinazione o nelle sue immediate vicinanze e che hanno un’incidenza sostanziale sull’esecuzione del pacchetto o sul trasporto di passeggeri verso la destinazione, il viaggiatore ha diritto di recedere dal contratto, prima dell’inizio del pacchetto, senza corrispondere spese di recesso, ed al rimborso integrale dei pagamenti effettuati per il pacchetto, ma non ha diritto a un indennizzo supplementare”.
In sostanza il decreto del Governo amplia le possibilità di ristoro, ma non impone in alcun modo al consumatore di accettare il voucher come unica forma di rimborso, restando salva la possibilità di ottenere il riaccredito delle somme versate. E’ giusto venire incontro alle esigenze degli operatori accettando voucher, ma non si può imporre all’utente di affrontare un nuovo viaggio entro un anno, perché non tutti hanno la possibilità materiale di programmare nuove vacanze, e molte famiglie necessitano di liquidità.
Pertanto il Codacons ha presentato la prima denuncia all’Antitrust in cui si chiede di aprire formale istruttoria per pratica commerciale scorretta contro operatori ed esercenti del settore turistico che stanno calpestando i diritti dei consumatori. Coronavirus Codacons esposto
Fonte Codacons