Le dichiarazioni pubbliche rese da figure istituzionali di vertice, e in particolare da un Capo di Stato, rivestono un’importanza straordinaria nel contesto dei mercati finanziari globali. Ogni comunicazione, soprattutto se proveniente da soggetti con visibilità internazionale, può determinare reazioni significative negli investitori e impatti diretti sull’andamento dei mercati.
Quando tali dichiarazioni, diffuse tramite canali digitali di proprietà o controllo diretto, si riferiscono – anche implicitamente – a titoli azionari collegati alla persona stessa o a soggetti a essa riconducibili, è inevitabile interrogarsi sull’equilibrio tra libertà di espressione e integrità del mercato finanziario. Mercati finanziari
La normativa vigente in Europa, in particolare il Regolamento (UE) n. 596/2014 (Market Abuse Regulation – MAR), vieta qualsiasi comportamento che possa configurare manipolazione del mercato. Parallelamente, il D.Lgs. 58/1998, art. 185, sanziona penalmente chiunque provochi, con notizie false o operazioni simulate, una sensibile alterazione dei prezzi di strumenti finanziari.
Tali norme sono poste a tutela della parità informativa, dell’affidabilità dei mercati e, soprattutto, della fiducia dei risparmiatori, che devono poter contare su condizioni di accesso equo e trasparente alle informazioni rilevanti.
In un sistema finanziario interconnesso, dove milioni di cittadini italiani investono anche indirettamente in titoli esteri tramite fondi comuni o strumenti assicurativi, anche comunicazioni estere possono avere effetti diretti sui patrimoni dei risparmiatori. Questo rende necessaria una riflessione sulle responsabilità comunicative delle figure istituzionali.
Non si tratta di esprimere giudizi su singole persone o azioni, ma di richiamare l’attenzione sull’esigenza di responsabilità, prudenza e coerenza nell’uso della parola pubblica, quando può incidere sull’equilibrio dei mercati.
Il Codacons, nel quadro della sua azione a difesa dei consumatori, degli investitori e della trasparenza, continuerà a osservare con attenzione tali fenomeni, auspicando un rafforzamento dei meccanismi di controllo e cooperazione tra autorità nazionali e internazionali, a tutela del risparmio.
Francesco Tanasi, Segretario Nazionale Codacons