Iniziato il processo per disastro colposo a carico dei vertici della Raffineria.
Il Codacons, parte civile, annuncia esposto alla Corte dei Conti per danno erariale a causa dell’inerzia del Ministero dell’Ambente, Ministero della Salute e della Regione Siciliana e chiede nomina di un commissario ad acta.
Il Codacons, rappresentato dal Segretario Nazionale prof. Francesco Tanasi ed assistitito dall’avv. Carmelo Sardella, Dirigente dell’Ufficio Legale Regionale dell’associazione, è parte civile nel processo che ha preso il via presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, Dott.Alligo, per il disastro ambientale causato a seguito dei fatti occorsi nel settembre del 2014 quando di notte, presso la Raffineria Mediterranea di Milazzo si sviluppava un pauroso incendio ad uno dei serbatoi dell’impianto, causando concreti ed effettivi pericoli per la pubblica incolumità e per l’ambiente, con propagazione delle fiamme per un’altezza di diverse decine di metri e protrazione della combustione per circa sei giorni.
Il processo ha preso il via con nuove richieste di costituzione di parte civile. E’ stata annunciata, inoltre, la citazione della Raffineria come responsabile civile. A giudizio i vertici della Raffineria di Milazzo con l’accusa di disastro colposo ai sensi degli art. 449 e 434, comma 2 del codice penale.
Il Codacons stigmatizza duramente l’assenza delle parti offese, Ministero della Salute, Ministero dell’Ambiente e Regione Siciliana, che non si sono costituite come parti civili. Il Codacons – tramite Sardella – annuncia, quindi, la presentazione di un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale e chiede al Presidente del Consiglio Conte di nominare un commissario ad acta per sostituire i due ministri colpevolmente inerti nel processo.
Fonte Codacons
Processo incendio Raffineria Milazzo Processo incendio Raffineria Milazzo Processo incendio Raffineria Milazzo