Dopo il terremoto il Codacons invoca: “Fuori i certificati antisismici e di agibilità degli edifici scolastici”.

Codacons diffida sindaci e prefetti per omissione di atti d’ufficio.

Sicurezza staticità edifici scolasticiDopo le recenti scosse di terremoto che hanno colpito l’Etna e diverse località pedemontane, con diversi crolli e danni che hanno interessato case ma anche diverse scuole del territorio, interviene il Codacons riaprendo il tema della sicurezza e staticità degli edifici scolastici.

Nel settembre scorso il Codacons aveva avanzato un’istanza di accesso agli atti finalizzata a conoscere le condizioni strutturali delle sedi scolastiche, la conformità alle norme antisismiche e antincendio delle scuole Siciliane, in modo da poter analizzare le criticità e le condizioni di rischio. Tuttavia, ad oggi, si riscontra solo un lungo e imbarazzante silenzio da parte di molti Comuni, nonostante la delicatezza della questione. Il Codacons, pertanto, adesso invoca un deciso cambio di rotta: “Non è più è possibile attendere oltre, fuori i certificati!” e diffida, Sindaci, e Prefetto e tutti gli enti responsabili a rilasciare e rendere pubblici, entro trenta giorni, i certificati antisismici e di agibilità degli edifici scolastici, o esporre le ragioni che giustificano il ritardo.

Il Codacons tira le somme e lancia l’allarme. Anzi, fa di più. Reclama la documentazione necessaria a capire quanto siano sicuri gli studenti in Sicilia. Su un territorio ad alto rischio sismico. Dove nessuna istituzione ha dato priorità alle obbligatorie verifiche sulla sicurezza. «La fotografia dell’edilizia scolastica siciliana – spiega Francesco Tanasi, Segretario Nazionale del Codacons – è sconfortante. Se una scuola non è in possesso del certificato di agibilità, vuol dire che a tutti gli effetti di legge non è agibile, quindi andrebbe chiusa per tutelare alunni, insegnanti e personale scolastico».

Sicurezza staticità edifici scolasticiDa qui la dura presa di posizione dell’Avv. Carmelo Sardella, Dirigente dell’Ufficio Legale Codacons Sicilia, che incalza: «Se non avremo risposte, siamo pronti a denunciare in Procura i responsabili per omissione di atti d’ufficio, reato che prevede la reclusione fino un anno o la multa fino a € 1.032,00. Riteniamo sia il caso di disporre un censimento dell’edilizia scolastica per quanto attiene sicurezza ed agibilità degli edifici ed intervenire immediatamente, prima che sia troppo tardi. Tutti gli edifici scolastici devono possedere il Certificato di rispondenza alla normativa antisismica, come statuito dall’art.28 Legge 64/1974, nonché il Certificato di agibilità che, ai sensi dell’art.24 TU dell’edilizia (DPR 380/2001), attesta la sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità degli edifici e degli impianti negli stessi istallati. Per la giurisprudenza il responsabile, dal punto di vista formale, è il dirigente scolastico, anche se in realtà la competenza (e la responsabilità) è degli Enti locali, che preferiscono ignorare il problema, sperando che non si verifichino crolli o terremoti».

«Abbiamo il diritto di sapere se gli edifici in cui, per legge, siamo obbligati a mandare i nostri figli, siano a norma – continua Sardella – e, quindi, se lo Stato rispetta le norme vigenti. Da anni assistiamo a stucchevoli deroghe sulla pelle di bambini ed insegnanti. È arrivato il momento di dire basta. Del resto, sulla base di ipotetiche epidemie in corso si è pretesa una corsa alle vaccinazioni di massa proprio per tutelare la salute dei bimbi, proprio quella salute esposta a rischi allorquando li si obbliga a trascorrere ore ed ore in edifici pericolosi e non a norma. Probabilmente -conclude Sardella – la sicurezza dei bambini interessa solo a giorni alterni».

Fonte Codacons

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