Organizzatori escursione responsabili di quanto accaduto se non rispettate norme di sicurezza. Tragedia Alpi svizzere
Con un esposto alla Procura della Repubblica di Roma il Codacons chiede oggi alla magistratura italiana di attivarsi sulla tragedia avvenuta sulle Alpi svizzere che ha visto la morte di 5 scialpinisti italiani e di indagare alla luce della possibile fattispecie di concorso in omicidio colposo plurimo. Tragedia Alpi svizzere
Vogliamo capire se vi siano stati errori o omissioni che abbiano contributo a determinare i 5 decessi. La magistratura italiana ha facoltà di indagare su reati a danno di connazionali avvenuti all’estero, in base all’art. 10 del Codice Penale. In particolare chiediamo di accertare il ruolo degli organizzatori dell’escursione, anche alla luce delle preoccupanti notizie emerse in queste ore in base alle quali il gruppo sarebbe uscito sprovvisto di GPS funzionante e sarebbero stati commessi errori da parte della guida, come testimoniato da Tommaso Piccioli, uno sei sopravvissuti alla tragedia.
Nell’esposto l’associazione chiede in particolare di indagare “sulla gestione amministrativa e autorizzativa della escursione, se vi siano state possibili omissioni, se siano state valutate al meglio le condizioni climatiche in base al grado di esperienza degli escursionisti, se gli equipaggiamenti siano stati verificati, controllati e giudicati idonei per il tipo di escursione e per il tipo di condizioni climatiche e quindi autorizzati, se vi siano state negligenze tali da aver comportato il configurarsi di diverse fattispecie penalmente rilavanti quali concorso in omicidio colposo plurimo, reato di cui dall’art. 328 c.p., omesso controllo e vigilanza, pericolo per la sicurezza la salute e l’incolumità pubblica”.
Fonte Codacons
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